Il sangue è essenziale per il funzionamento del corpo umano. Distribuisce i nutrienti necessari in tutto il cormo, provvede allo scambio di anidrite carbonica ed ossigeno e trasporta il nostro sistema immunitario, costituito da anticorpi e globuli bianchi, che ci protegge dalle infezioni. È noto che il gruppo sanguigno di un individuo è una delle caratteristiche ereditate geneticamente dai propri genitori e che in totale ci sono ben 8 tipi di gruppi sanguigni: A+, B+, AB+, 0+, A-, B-, AB-, 0-. Ma come varia la percentuale di presenza di questi gruppi nelle varie aree geografiche?
Dei 7,9 miliardi di persone che vivono nel mondo, distribuite in 195 paesi e 7 continenti, il gruppo sanguigno più comune è O+, con oltre il 39% della popolazione mondiale che rientra in questa classificazione. Il più raro, nel frattempo, è AB-, con solo lo 0,40% della popolazione che ha questo particolare gruppo sanguigno.
L’Europa vede una preponderanza del gruppo A+ ad esclusione della Grecia e dell’Italia, le quali vedono una maggioranza di gruppo sanguigno 0+.
Negli USA si è provveduto anche ad una casistica su base etnica, il cui risultato è sintetizzato nel seguente grafico.
In Italia, le percentuali fornite dall’Istituto Superiore della Sanità sono le seguenti:
- 0+: 39%;
- A+: 36%;
- B+: 7,5%;
- AB+: 2,5%;
- 0-: 7%;
- A-: 6%;
- B-: 1,5%;
- AB-: 0,5%.
Mentre in Svizzera secondo il “Blutspende SRK Schweiz” sono:
- A+: 38%;
- 0+: 35%;
- B+: 8%;
- AB+: 4%;
- 0-: 6%;
- A-: 7%;
- B-: 1%;
- AB-: 1%.